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il ciliegio 
Un giorno mentre le prime luci della primavera si frantumavano tra i rami di un vecchio ciliegio, un fiocco di neve, nascosto tra i cristalli dell’aria, geloso del candore dei primi fiori selvatici che apparivano morbidi come panna  a ricoprire la terra, sciolse le sue spine di vetro per raccogliersi in una lacrima di acqua. 
Il vecchio ciliegio la vide passare accanto ed ebbe paura che si consumasse ai suoi piedi. 
Allora tese uno dei suoi rami nudi  pensando di raccoglierla affinché il calore della luna  la lasciasse evaporare  su di sé prima che la terra la portasse via per sempre. 
Ma la lacrima di cielo, così tenera e titubante, nel timore che i vecchi rami la spezzassero,  glissava tra i vicoli di quel labirinto senza volersi fermare. 
Il vecchio ciliegio, reso immobile  dal suo peso e dal tempo che violento gli scorreva dentro, non poteva né sapeva come rincorrerla e,
tuttavia,  guardava ed aspettava con tanta tristezza  quell’anima che scivolava sorridendo come una nuvola che si sbriciola sull’orizzonte. 
Intanto i fiocchi di neve cadevano leggeri come i petali del fiore di ciliegio