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l'alba 
L’alba si svegliò guardando se stessa. Si sentì calda e rossa, ma non sorrise. Ascoltò la musica della terra e l’attraversò. 
Così, veloce, si posò su una bambina ferita: Voleva strapparle l’anima e lei la guardò con gli occhi duri  e malinconici della paura: Poi la bambina aprì le labbra di speranza  mentre cercano parole ai suonate  e ascoltò: 
 
“ Vivo tra le pagine di un libro, tra i profumi dei miei sogni,  prigioniera di una fiaba che nessuno ha ancora scritto. Vivo…. 
 Vivo con le lacrime agli occhi il tempo della solitudine, lo scorrere veloce delle stagioni senza primavere….. 
 Verrà il giorno in cui volerò con qualcuno sotto sembianze di falco, sopra rovine di villaggi antichi, sopra il grande mare, farò parte dei profumi e dei colori del mondo. Non sola…. 
 Allora non sarò più prigioniera , ma fiaba scolpita nel vento”. 
La bambina cercò una lacrima che le sciogliesse il dolore, ma non la trovò. Il tempo, strangolato e cieco rimase senza fiato. 
Fermò il suo cuore e aspettò che la bambina le porgesse una mano per fuggire insieme. 
Chiese al vento di aspettare per scrivere una storia con il battito delle sue ali.