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il pescatore
C'era una volta un pescatore che non aveva niente del pescatore perchè lui il mare lo vedeva soltanto negli occhi degli altri. E così non l'aveva trovato quasi mai. Ma lui continuava a sentirsi pescatore perchè continuava a cercare. 
Poi, un giorno si accorse che il mare era accanto a lui misterioso, solitario, calmo e infinito. Si guardò intorno e vide che non c'era più nessuno e, benchè non riuscisse a capire come il mare potesse essere fatto anche senz'acqua, provò una  grande emozione e lo toccò. Ma quando le sue dita sfiorarono quella cosa che non sembrava nè acqua nè cielo, vide dentro di sè un orizzonte di rosso e di blu. Allora rimase con le dita immerse in quel sogno e si accorse che il mare si scioglieva e lo portava via con sè.  
Il pescatore cercò di parlare per capire se lui c'era ancora davvero. Ma dalla sua bocca uscirono solo dei suoni senza nessun colore, perchè il mare lo stava guardando in silenzio.  
Allora appoggiò le sue labbra e il mare si accese.  
Si fece coraggio ed appoggiò tutta la mano e poi l'altra  e ancora un'altra. Sembrava che le sue mani non finissero mai, ma per quanto numerose non bastavano lo stesso.  
Intanto il mare si scioglieva alle sue carezze  come fosse miele caldo e il pescatore sentiva nel cuore quanto tutto questo era dolce e profondo.  
Ma più si scioglieva più lui si immergeva fino a scoprire che non scopriva la fine. Il mare lo guardò ancora e il pescatore si sentì morire per avere capito che non voleva essere in un posto che non fosse quello. Ma anche quello, per quanto infinito, finiva col finire. Il pescatore sentì di avere toccato qualcosa ma non volle farci caso.  
Pensò: il mare è infinito! Ma adesso il mare infinito lo guardava un pò meno e lui si sentiva morire un pò meno ma anche un pò di più. Allora faticosamente, cercò di uscire dal mare. Ma era tanto tardi, tutto ciò di cui lui era fatto era rimasto là in fondo.  
Nel fondo di un mare che si spegneva lentamente e che lo avrebbe divorato così rapidamente. Sentì il miele che si rapprendeva sulle sue dita, freddo e amaro. 
Cercò di riprendere tutte le energie per ricominciare, ma più si agitava più il mare si prosciugava. Il pescatore cercò di stringere ciò che restava e questo diventava sempre meno, che lo guardava sempre meno. Poi vide l'orizzonte che spariva all'orizzonte e gli venne un gran freddo.  
Poi l'orizzonte divenne sempre più sottile e nebbioso e si spense un gran buio che lo accecò. E lui non vide più nulla. Allora si agitò con le mani, i piedi, le ossa, il cuore, il cervello per toccare ancora quel mare. 
Ma il mare non lo guardava più, ormai neanche da lontano.  
Cominciò a sentire i suoni e si parlò. Ma si disse solo che era tanto bello tutto quello che non aveva visto.